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LO SGUARDO SI FERMAVA OBLIQUO UN VOLO DI GHIANDAIA - [ESAURITO]
Per ricordare un amico, Fabrizio De André

FRANCA CANERO MEDICI

Roma, Bibliosofica, 2003
Formato cm 15x21, pagine 60, € 11,00 - ISBN 978-88-87660-10-4
Immagine di copertina: Finalmente falco, (part.) olio su tela, di Sisinnio Usai

Un libro in cui perfino la scrittura segue percorsi circolari, nella tensione infinita verso l’utopia che spinge l’autrice ad entrare nella ruota della concezione animista, tanto cara a Fabrizio De André, dove nella dimensione di un tempo ciclico, che ritorna continuamente su se stesso, ogni essere respira liberamente e si ricorda di avere un’anima.

Un inseguirsi di immagini metaforiche, di ossimori e allitterazioni, in un’alternanza di versi e prosa, che ripercorre la poetica di De André e la sua concezione dell’anarchia come una sorta di volo, nel senso di un “assalto al cielo”; sempre alla ricerca di un incontro ideale nello sforzo di raggiungere quel posto chiamato arrivederci. Quello di Franca Canero Medici è un percorso senza tempo che le permette di ritrovare se stessa, attraverso suggestioni culturali che abbracciano un orizzonte umano e poetico-filosofico senza recinti, anche sulla scia dell’emozione suscitata in lei da un celebre frammento di Empedocle e da alcuni canti popolari degli indiani d’America. È il sogno antico e attualissimo che ogni essere umano possa ritrovare nel vento il suo passato di “fanciullo e fanciulla, arbusto e uccello e muto pesce del mare”, ritornando nella natura come a casa propria. È l’attesa di una pace che non sia più terrificante, dove la libertà non ha più bisogno di essere protetta da un filo spinato; di una pesca miracolosa in cui nessun potere uccide più le illusioni, che permette anche agli asini di volare, perché nessun essere è trattato più come una cosa.

Quella dell’autrice è la ricerca di un abbraccio metaforico e umanissimo con un viaggiatore di un treno senza tempo, spacciatore di lenti e venditore di musica, sceso troppo presto, perché arrivato alla sua ultima stazione. Una ricerca che si fa ancora più intensa nelle ultime pagine, che ripercorrono con sentita commozione poetica il romanzo scritto da Fabrizio De André insieme ad Alessandro Gennari: fino a ritrovare metaforicamente nello sguardo obliquo, così fuori misura, di uno dei più grandi poeti degli emarginati e dei respinti la dimensione di un volo di ghiandaia, che ha permesso a De André di fermarsi per sempre, con la musica altissima dei suoi versi ostinati e contrari, tra le ardesie sbiadite sopra le finestre di Genova, tra le sue sughere scorzate, tra quei pezzi di un’umanità marginale con i quali ha voluto recitare la sua ultima preghiera.


FRANCA CANERO MEDICI, laureata in Lettere Moderne, con tesi in Filosofia della Storia, ha condotto approfonditi studi di ricerca filosofica presso diversi istituti culturali, tra i quali l’Istituto di Studi Storici e l’Istituto di Studi Filosofici di Napoli, da cui sono nati vari saggi dedicati alla filosofia contemporanea, con particolare riguardo al pensiero di Benedetto Croce, in riferimento al problema della vitalità, e al pensiero ermeneutico, in una ripresa anche del pensiero greco.
Da anni docente di Filosofia e Storia presso un liceo statale della provincia di Roma.
Autrice di un testo su Fabrizio De André intitolato: Fabrizio De André. Un volo tra amore e morte. Alla fontana dei colombi nella casa di pietra, Roma, Bibliosofica, 2000, che è stato presentato in diverse occasioni culturali, tra cui: la Fiera del libro di Torino, Invito alla lettura a Roma e la commemorazione dei dieci anni della Biblioteca Comunale di Monterotondo, promossa dall’Assessorato alla cultura. Socia onoraria della Fondazione Fabrizio De André.